La campagna Slotmob è nata a Luglio 2013, promossa da vari esponenti della Società Civile, per combattere il problema del gioco d’azzardo legalizzato che sta dilagando in Italia.
Il business del gioco è enorme: nel 2012 in Italia sono stati giocati più di 80 miliardi di Euro, per un incasso netto da parte dello Stato di 8 miliardi. Ma i costi sociali legati a questo business non sono da meno: oltre 800.000 persone a rischio dipendenza (GAP, Gioco d’azzardo Patologico), famiglie distrutte, numerosi casi di suicidi per i troppi debiti, senza contare le infiltrazioni mafiose che riciclano denaro attraverso le sale Slot e i casi di usura sempre più in aumento.
Lo Stato, in sostanza copre i buchi di bilancio promuovendo il gioco con una visione miope di breve periodo, senza valutare l’impatto sociale che questo comporta. E, come al solito, se i profitti vanno in mano alle aziende che operano nel buisness, i costi ricadono sulla collettività (costi per le Asl per la cura dei giocatori, lotta alla criminalità).
L’idea di fondo è sempre quella: premiare come consumatori i bar che hanno scelto di rinunciare alle Slot machines attraverso una colazione o aperitivo in centinaia, per allenarci a votare con il portafogli e sensibilizzare sul tema. In fondo, se da oggi scegliessimo di acquistare solo nei bar senza Slot, il problema sarebbe già risolto: nessun barista sarebbe disposto ad offrire sul mercato un prodotto che nessuno domanda. E’ la logica del mercato, ma utilizzata per scopi etici.
A questo ci aggiungiamo il gioco, qualunque gioco, purché sia quello sano che porta alla relazione e non quello malato delle Slot che porta all’isolamento e alla dipendenza. Ecco perché in ogni Slotmob si organizza un torneo di biliardino.
Nell’arco di qualche mese, le Associazioni che hanno aderito sono quasi 90 e crescono con il passare dei giorni, e gli Slotmob si susseguono di settimana in settimana in tutta Italia con una partecipazione enorme.